Nella mente dell’ipnotista
Nella mente dell’ipnotista

Nella mente dell’ipnotista

Nella mente dell’ipnotista di Lars Kepler, Longanesi editore

Nella mente dell’ipnotistaJoona Linna è ormai ritenuto morto da tutti. Solo Saga non lo ritiene possibile. Quando finalmente viene ritrovato il corpo di Jurek Walter, ha la conferma che il serial killer è davvero morto e Saga decide di andare alla ricerca di Joona per comunicargli la notizia. Il medico legale Ago le dà una pista per ritrovare il collega e riportarlo a Stoccolma. Joona è provato dalla recente morte della moglie e da un incidente ma accetta di ritornare in città, visto che la figlia è ormai pronta per andare a studiare a Parigi.

Appena giunto a Stoccolma si trova alle prese con un nuovo serial killer su cui sta indagando la sua vecchia squadra. Le indagini sono condotte da Margot che coinvolge l’ipnotista Erik Maria Bark per frugare nella memoria di un testimone. Il misterioso killer uccide le donne, le sfigura e le mette in posa e tutte sembrano stranamente in contatto con Erik. Erik scopre però che gli omicidi assomigliano a quelli di un altro killer da lui studiato anni prima. L’ipnotista segue così una sua pista assieme a Joona e scoprirà che il male è più vicino di quel che crede.

Nuovo episodio per il redivivo Joona Linna che torna e deve riconquistare la fiducia dei colleghi. Ormai nessuno lo considera più e non sarà facile trovare la soluzione andando contro tutti. Al suo fianco l’ancora più tormentato ipnotista alle prese con un nuovo amore e con nuove dipendenze da pasticche varie. La strana coppia di investigatori giungerà alla soluzione del caso dopo aver infranto mille regole e aver affrontato mille e uno pericoli.

Anche in questo caso assistiamo a un crescendo di attesa con Erik, Joona e l’ultima vittima in fuga dal killer che sopportano ferite d’ogni tipo, pallottole, coltellate, bastonate e riescono sempre a risollevarsi e a sopravvivere miracolosamente. In confronto i film della Marvel sono sciocchezze…

Il romanzo si legge velocemente, la scrittura è piacevole e c’è la curiosità di vedere come andrà a finire. L’eccesso però di colpi di scena, di pressioni a cui sono sottoposti i protagonisti alla fine rischia di trasformare la tensione da thriller in una da fumetto dove la realtà è sacrificata alla finzione scenica scoppiettante e agli effetti speciali.

Se la gestione della trama non è credibile, alla fine viene meno l’attrattiva primaria del libro. Se l’eccesso di scenografia mi fa sorridere anziché “spaventarmi” quello che ho davanti non è più un thriller ma un romanzo di avventure dove aspetto solo di conoscere il modo rocambolesco in cui il protagonista riesce a sfangarla.

Di episodio in episodio mi sembra che gli autori cerchino sempre di più di intrattenere attraverso lo stupore e non con la solidità della trama e della psicologia dei personaggi.

Sullo sfondo una Stoccolma dark, tra sesso e droga, diversi a seconda delle classi sociali. Anche la trasgressione infatti ha le sue regole e i suoi luoghi che non sono eguali per tutti…