Martin Mystére: Fiamme sulla Laguna
Recensione di Camilla Pustetto
Martin Mystére, il famoso detective dell’incubo, approda a Venezia. La sua missione? Studiare una vecchia piuma, ritrovata al teatro “La Fenice” dopo l’incendio del 1996, che pare non appartenere a nessuna specie conosciuta di volatile… Tra volti nuovi e vecchie conoscenze, in un intreccio tra presente e passato, Martin Mystére dovrà trovare una soluzione all’enigma. Per fortuna (o forse no) qualcuno nell’ombra sembra volergli indicare la pista giusta da seguire.
Venezia, i suoi campi e i suoi canali sono riprodotti fedelmente dai disegni di Paolo Ongaro, talmente dettagliati da sembrare a volte delle fotografie. Il personaggio di Martin Mystére, si sa, ha una cultura vastissima di cui fa spesso sfoggio. Le sue conoscenze questa volta sono dovute all’intervento di Alberto Toso Fei, esperto della storia di Venezia che con abilità riesce a inserire interessanti curiosità su Venezia, senza tuttavia appesantire la narrazione. Il fumetto è stato realizzato proprio a partire da un suo breve racconto, “Non si scherza con il fuoco”, ben riadattato come fumetto da Andrea Artusi e Mirco Zillo.
Venezia 1600
A 1600 anni dal momento in cui la tradizione vuole che sia stata fondata la meravigliosa città lagunare, un racconto riesce a mettere in evidenza la sua vocazione di fenice, pronta sempre a risorgere dalle sue ceneri dopo un declino apparentemente inesorabile. È sicuramente un auspicio di ripresa in seguito al difficile periodo della pandemia, ma un veneziano potrebbe vederci anche la speranza di una rinascita per la città: chissà che in futuro Venezia possa ritornare ad avere servizi migliori, costi minori della vita, offerte di lavoro che vadano oltre al settore del turismo…