L’ultima neve d’inverno di Stina Jackson, Longanesi editore
Ödesmark è un piccolo paese nel Nord della Svezia, pochi abitanti, un ambiente non facile. Tra le case al limitare del bosco c’è quella in cui vive Liv con l’anziano padre, Vidar, e con il figlio adolescente Simon. Ci sono mille voci che si rincorrono sugli abitanti della casa. Liv lavora alla stazione di servizio e il padre l’accompagna e la va a prendere tutte le mattine, senza mai perderla d’occhio. Il padre di Simon non è noto e la gente, anche per questo, mormora. Vidar è l’uomo più ricco del paese anche se vive risparmiando su tutto e accumulando i soldi ricavati da acquisti e vendite di terreni. Ödesmark non è un luogo in cui si vive volentieri e molti hanno alle spalle storie di abusi, violenze e droga. Come i fratelli Liam e Gabriel, piccoli spacciatori. Gabriel è violento e pronto a tutto, Liam è stanco del fratello e della vita precaria e vorrebbe cambiare, soprattutto per la figlia a cui è molto legato. E poi c’è Juha, l’uomo dei boschi, che rivela ai due fratelli la presenza di una cassaforte a casa di Vidar e li spinge a tentare una rapina. E proprio quando loro si decidono ii vecchio viene ucciso nel bosco. Ma chi è il vero colpevole? E chi è Johnny, lo strano affittuario che vive vicino alla famiglia di Liv? La polizia indaga e i sospetti cadono su più persone, Liv compresa. E sarà proprio lei, determinata e fragile, a scoprire l’amara verità.
La cupa atmosfera dell’inverno svedese tra boschi e fanghiglia è ben resa dall’autrice. E non solo l’ambiente è cupo, ma lo sono anche i protagonisti. Liv è totalmente succube del padre, ha tentato più volte la fuga ma lui è sempre riuscito a riportarla a casa. Dalla nascita del figlio vive rassegnata la sua condizione e solo il lavoro rappresenta una pausa nella monotonia della sua esistenza. Vidar è un vecchio avaro che considera la famiglia come una sua proprietà e vive nel ricordo della moglie, suicidatasi per depressione post-parto.
Juha, dopo un incidente in cui ha causato la morte del fratello, è stato rifiutato dalla famiglia e abita nei boschi.
E poi ci sono i fratelli Lilja, così diversi tra loro. Gabriel conosce solo la violenza e non esita a usarla. Liam invece è più mite e cerca di cambiare per Vanja, la splendida bambina che gli rischiara le giornate. Per lei decide di trovare un lavoro e di ribellarsi finalmente al dispotismo del fratello. Il suo sogno è di avere una casa tutta per lui e per la figlia e di lasciare la piccola stanza in cui vive vicino alla propria madre. Come Liv, anche Liam e Gabriel sono vittime di un padre padrone, violento e dedito all’alcol che ha reso difficile la loro infanzia.
Noto che il quadro della Svezia che emerge in numerosi romanzi nordici non è idilliaco. Abusi, violenze, droga, alcol, vite da sbandati in un clima inospitale sembrerebbero infatti all’ordine del giorno. Stando alle loro descrizioni la società italiana al confronto è una meraviglia sotto tutti i punti di vista. C’è di che meditare…