L’educazione sentimentale di Gustave Flaubert, Einaudi editore
Frédéric Moreau sta tornando a casa prima di iniziare gli studi universitari. Sul battello incontra una coppia, Jacques e Marie Arnaux, con la loro bambina. Il giovane si innamora perdutamente di Marie e una volta tornato a casa non vede l’ora di tornare a Parigi per rivederla. Al suo ritorno nella capitale, in un’atmosfera post-rivoluzione francese del 1848, Frédéric vivrà amori dapprima platonici con Marie e quindi Rosanette giovane intrattenitrice di uomini facoltosi.
Marie gli sfugge, pur confessando un sentimento nei suoi confronti, Rosanette invece diviene sua amante ma non è quel che Frédéric cerca. Infatti il suo desiderio è di entrare nell’alta società parigina. E così diviene amante della ricca signora Dambreuse. Questa però alla morte del marito scopre di non essere l’erede delle fortune e l’amore tra i due finisce.
Frédéric deluso dagli amori, sia quelli corrisposti che quelli solo immaginati, si dedica ai viaggi.
Tornato ormai adulto a Parigi ritroverà Marie che gli confesserà il suo amore e il pentimento per non aver intrapreso una relazione e lo saluterà definitivamente. Ritroverà anche l’amico di studi Deslauriers con il quale aveva condiviso per lunghi anni la stanza, prima al liceo e poi all’università. Entrambi faranno il sunto della propria vita che non li ha condotti dove volevano.
Tra ragione e sentimento
La narrazione è incentrata sulla “follia” amorosa di Frédéric. Siamo a metà tra romanticismo e realismo. Come nel Werther o nell’Ortis il giovane è prigioniero del suo sogno d’amore. Tutta la sua vita è incentrata sul raggiungimento dell’amata Marie. Il suo sogno impossibile diventa un’ossessione che gli impedisce di considerare le altre donne. Rosanette o la Dambreuse sono solo pallidi riflessi dell’amata, mezzi per raggiungere fini sociali o per soddisfare desideri ma nulla più.
Siamo in presenza di quell’amore con l’A maiuscola, come nei poeti dell’amor cortese con la donna angelicata, impossibile da raggiungere, dea da venerare che riempie i pensieri e la vita. Quel che è davvero importante è solo il sentimento sublimato che non troverà mai realizzazione ma che è scopo e ragione in sé. La descrizione dei sentimenti avviene però senza la partecipazione tipica del romanticismo e con una sorta di distacco descrittivo come nel realismo.
Il desiderio di Frédéric di far parte della società bene è il secondo motore, oltre all’amore per Marie, che lo muove e ne orienta le azioni. Vuole arricchirsi, contare ma non sempre le sue strategie trovano un riscontro. La sua ingenuità. la poca scaltrezza, il suo fidarsi di individui dubbi lo conducono a mosse sbagliate che finiscono con l’ingenerare più perdite che guadagni.
Sullo sfondo la Parigi di metà Ottocento con i suoi tumulti, le sue guerre politiche e di piazza tra i sostenitori delle diverse fazioni, alla fine tutte diverse ma tutte eguali…