La lama del leone di Francesco Chiaro
Durante alcune ricerche un colto professore di lettere e appassionato di storia veneta ritrova per caso un antico volume nella Fondazione Querini Stampalia. In questo carteggio legge di un’impresa che la Serenissima avrebbe voluto lasciare nell’ombra e decide di riportarla alla luce per dare onore ai protagonisti della vicenda.
Caccia ai pirati!
La Repubblica di Venezia da molti anni era costretta a subire i frequenti attacchi della pirateria uscocca nelle acque dell’attuale Croazia. Ma nel 1613 una goccia fece traboccare il vaso: si seppe che la nave guidata da Cristoforo Venier era stata distrutta da questi feroci banditi e che il capitano e l’equipaggio erano stati massacrati orribilmente. Il Consiglio dei Dieci decise di porre fine a questi crimini e si occupò di organizzare una missione per uccidere i capi degli uscocchi. Gli incursori avrebbero però dovuto agire nella più assoluta segretezza per evitare crisi diplomatiche. Radunarono allora una compagnia di uomini scelti e fidati tra cui il capitano Alessandro Martinelli e il cavaliere Antonio Merendoni. A loro si aggregarono anche due giovani fanciulle in cerca di vendetta, Gloria e Anna, le quali nel corso dell’avventura si dimostreranno forti e coraggiose tanto quanto i loro colleghi. Per onorare la propria patria tutti insieme dovranno mostrare abilità, determinazione e anche astuzia di fronte ai temibili pirati.
Tra Storia e Avventura
Un romanzo d’azione inserito nel contesto storico del 1600 e impreziosito di interessanti excursus sulle vicende che coinvolsero Venezia e i suoi domini nell’Adriatico. Approfondimenti su governo, economia e tradizioni della Serenissima incuriosiscono il lettore “foresto”, ma talvolta possono sorprendere anche i veneziani stessi che non sempre conoscono alla perfezione il passato della città in cui vivono. Il percorso compiuto dai protagonisti può essere seguito tanto su una cartina geografica attuale quanto su una mappa storica perché le tappe del loro viaggio sono indicate sia con il loro nome antico sia con la loro denominazione attuale. E inoltre non mancano colti riferimenti classici come la citazione del celeberrimo “alea iacta est” di Cesare o il paragone tra la strage degli uscocchi e quella dei proci che occupavano la reggia di Odisseo.
Infine il racconto è arricchito dai disegni del noto illustratore veneziano Lele Vianello che nei momenti più salienti riesce a cogliere con la sua matita il vivo dell’azione e dei sentimenti dei personaggi, restando vicino allo stile del suo amico e maestro Hugo Pratt.