Intervista a Pietro Fratta
1 Come nasce l’idea di scommettere su una casa editrice che offre ampio spazio alla poesia?
È l’amore per la Poesia e la per la sua forza immaginativa a ispirare il percorso e il catalogo di Scrivere Poesia edizioni. Da lettore, prima ancora che editore, ho sempre riscontrato nella poesia – affermata quanto emergente – un’arte intensa, di sincera bellezza a conferma della forza comunicativa della poesia stessa, profonda e immediata al contempo. Gli autori giovani in particolare offrono e idee e linguaggi contaminati dalla contemporaneità, ma sono sensibili e intuitivi; su di essi vale la pena soffermarsi, ed è bellissimo proporli ai lettori. Penso con tanto affetto e stima a Emanuela Botti, Selene Pascasi e Marco Verrillo: con il loro entusiasmo, dopo il contributo all’antologia Negli occhi bambini, hanno inaugurato il catalogo poetico e arricchito il piccolo mondo di questa emergente casa editrice.
2 Poesia e solidarietà, come descriverebbe questo binomio?
Il binomio nasce dalla volontà di vincere la scommessa per cui la poesia può davvero provare ad aiutare chi aiuta. Essendo potente mezzo di comunicazione di bellezza che si affranca dalla frenesia social-mediatica, la poesia, quanto coerente e sincera, si priva di ogni retorica e può toccare i pensieri e le emozioni dei lettori, e far loro riflettere; può insomma contribuire a idee di sensibilizzazione che aiutano i progetti solidali, come Negli occhi bambini fa per la Onlus Save the Children.
3 Secondo lei la letteratura e la poesia possono influire sulle tante guerre, spesso dimenticate, nel mondo?
È molto difficile, quasi impossibile. Come afferma il maestro Umberto Piersanti nell’introduzione all’antologia, la poesia può divenire un momento storico letterario importante, un documento che denuncia gli orrori della guerra, e nulla più. Ma è anche vero che avvicinandosi alle realtà solidali, e con la capacità sorprendente di arrivare a chiunque, la poesia può divenire un dettaglio che fa la differenza, e che in situazioni così drammatiche può sbilanciare il pensiero di persone – anche importanti – e scombinare qualcosa.
4 I bambini sono le vittime principali delle guerre, tanto in Ucraina quanto in Palestina, Siria, Iraq o Afghanistan… Quanto è importante mettere a fuoco il denominatore che le accomuna?
È importantissimo perché si mette a fuoco anche gli orrori e la follia della guerra, ed è una follai che noi tutti possiamo contrastare.
5 Negli occhi bambini è una raccolta corale di più voci di poeti contemporanei. Quando e come è nato il progetto?
È nata subito dopo aver seguito la curatela dell’antologia Cuori a Kabul per le edizioni Graphe.it. Si progettava già di affrontare argomenti sensibili e affascinanti, come l’infanzia; e dopo la violentissima escalation di violenza della guerra ucraina, nello scorso febbraio, l’ombra della guerra nel cuore d’Europa ha inciso sulla progetto di Negli occhi bambini, che ha trovato maggior motivazioni e la partecipazione appassionati di tanti poeti, anche esordienti, con un fondamentale occhio di riguardo per Save the Children, cui è destinato un terzo di tutti i ricavi dalle vendite del libro.