Intervista a Federica Tronconi
1 Come nasce la sua passione per la scrittura?
Prima sono diventata una lettrice “forte” poi è maturata la passione per la scrittura. Anche se da sempre la professione (giornalismo e comunicazione) è creare attraverso le parole. In modi e stili diversi. Ecco, la scrittura è stato un nuovo modo per parlare di temi e argomenti che mi stavano a cuore.
2 Il libro “I misteri dei fratellini” è un piccolo giallo per bambini dove i due protagonisti si comportano come dei veri e propri detective in erba. A bambini di quale età è rivolto?
L’ho pensato per i bambini che iniziano a leggere le prime storie in modo autonomo ma può anche tranquillamente essere letto dai più piccoli con l’aiuto di un adulto e seguendo le illustrazioni nel testo.
3 Quale sarà la prossima avventura di Emma e Luca?
Ci stiamo lavorando proprio in questi mesi. Vorrei renderlo un appuntamento fisso annuale scegliendo temi che incuriosiscono i bambini. Ho due idee in testa che sto sviluppando. Sicuramente approfondirò la più convincente. A breve comunque ci saranno belle novità.
4 Quanto è importante per i bambini relazionarsi con gli animali?
Moltissimo. I bambini sono portati all’apertura generosa verso l’Altro, che sia animale o persona. Loro non hanno ancora pregiudizi, malizia o schemi mentali che poi acquisiamo noi adulti. Il loro approccio è genuino e naturale. In questo dovremmo cercare di assomigliare noi più a loro che interagiscono con molta più facilità e naturalezza. Lo sguardo dei bambini sul mondo è il primo passo verso la felicità.
5 È più difficile scrivere un racconto per i bambini o per gli adulti?
Sicuramente per bambini. Mi è venuto più naturale lo stile per adulti, forse proprio per la mia professione giornalistica. Quando ho iniziato a scrivere la storia ho dovuto tenere in considerazione molti più aspetti, rivedere lo stile, il lessico. Immedesimarmi, stare attenta alla capacità di comprensione, al legame con le immagini. Un lavoro impegnativo ma molto gratificante in cui la casa editrice Univers Edizioni mi ha supportata.
6 Testo e illustrazioni convivono felicemente nel suo libro. Come è nata la collaborazione con l’illustratrice Maria Diletta Quadrini?
È nata per caso la nostra collaborazione. Ho notato le sue tavole sui social e mi sono piaciute molto: ha una mano attenta al dettaglio e delicata, studia con grande precisione il colore e le forme, entra nel testo per comprenderlo con grande dedizione. Le ho presentato la mia storia e abbiamo deciso di collaborare insieme. Dopo alcune tavole di prova abbiamo capito che funzionavamo molto bene insieme. Infatti collaboreremo ancora per la prossima storia.