Il giudice e il suo boia di Friedrich Dürrenmatt, edizioni Adelphi
Il commissario Barlach, anziano e malato, è perseguitato da un demone da oltre quarant’anni. Una sua vecchia conoscenza, il misterioso Gastmann, riappare e lo sfida nuovamente a trovare le prove della sua colpevolezza. Tutto risale a una scommessa, una sfida lanciata sul Bosforo. Sarebbe riuscito Barlach a scoprire le prove dei suoi crimini?
Ci troviamo a Berna e il commissario ha davanti a sé pochi mesi di vita quando l’ispettore Schmied viene ritrovato nella propria macchina, ucciso da un colpo di arma da fuoco. Barlach scopre che il poliziotto stava indagando proprio su Gastmann, un ricco e potente uomo avvolto dal mistero. Alle indagini collabora anche Tschanz, l’assistente di Barlach, che non fa mistero della sua gelosia nei confronti della vittima. Schmied infatti dimostrava doti più vivaci di investigatore.
Verità e giustizia
L’ossessione di Barlch nei confronti di Gastmann e il suo desiderio di incastrarlo per ottenere comunque una sorta di giustizia sono il motore della vicenda. La puntigliosità e la ricerca di una giustizia, magari oltre il tempo massimo, è una caratteristica del commissario che ritroveremo anche ne Il sospetto.
Barlach si erge a giudice e decide che perseguire Gastmann per i suoi crimini passati è più importante che smascherare il vero colpevole. Nel finale tuttavia anche il vero colpevole avrà modo di espiare suicidandosi. Il titolo trova una spiegazione nella struttura del romanzo in cui giudice e boia si confondono e dimostrano la loro fallibilità e inconsistenza. La giustizia umana appare sconfitta, labile, non coincidente con la verità, soggettiva e si riflette nel testo. L’dea dell’autore sulla mancanza di coincidenza tra verità e giustizia troverà la sua massima realizzazione ne La promessa dove la sorte si beffa dell’ostinazione dell’investigatore che vuole a tutti i corsi dimostrare la correttezza delle proprie ipotesi e arrestare il colpevole.
I romanzi di Dürrenmatt, tanto quanto i suoi saggi, sono tutti dei piccoli trattati sulla natura umana che rispecchiano la sua formazione e i suoi studi filosofici. I suoi personaggi rappresentano l’uomo alla ricerca della verità, della dimostrazione delle proprie teorie. C’è il bisogno di incasellare tutto e di portare a termine un progetto che invece è destinato a restare incompleto.
I due personaggi chiave di questo libro sono Barlach e Gastmann e centrale è la loro sfida sulla possibilità o meno di compiere un crimine perfetto. L’assassino di Schmied si inserisce nella loro guerra personale e diviene il catalizzatore casuale della giustizia. Il caso infatti, e non la ragione, è il vero deus ex machina dell’investigazione. Il detective frutto del razionalismo positivista trova la sua fine nei romanzi di Dürrenmatt, sconfitto dalle bizzarie del fato, dell’ananche a cui anche gli dei devono sottostare.