Il ghostwriter di Robert Harris, Mondadori editore
Adam Lang, ex primo ministro inglese, vuole scrivere la propria autobiografia. Il primo incaricato, Mike McAra, muore in un non ben chiarito incidente e così il compito passa a un secondo candidato. Il nuovo ghostwriter è abile a entrare nell’abito del cliente, ad assumerne la voce e a capire come condurre la narrazione. I tempi però questa volta sono molto ristretti, meno di un mese di lavoro, intenso e molto ben pagato, che si svolgerà sull’isola di Martha’s Vineyard, al largo del Massachusetts. Qui c’è la residenza di Lang e c’è soprattutto la tranquillità necessaria. Oltre alle guardie del corpo nella villa abitano Ruth, moglie di Adam, e Amelia Bly la sua segretaria personale.
Non tutto però procede come dovrebbe e lo scrittore fantasma si imbatte in un intricato gioco di spionaggio che coinvolge alti esponenti politici e dei servizi sia americani che britannici. Riuscirà il ghostwriter a portare a termine il suo compito dopo aver scoperto scottanti segreti internazionali?
Una voce senza volto
Il libro è scritto in prima persona dal ghostwriter che racconta tutta la vicenda: da come è stato ingaggiato a come lentamente si accorge che dietro alla morte del suo predecessore si nasconda qualcosa di poco chiaro che riguarda tutta l’attività di Lang. Tutto inizia quando l’ex primo ministro viene accusato di aver condotto un’azione non proprio legale nell’ambito dell’antiterrorismo, coadiuvato dai servizi segreti tanto britannici quanto americani.
Ecco che da semplice scrittore di vite altrui si trasforma in un detective che vuole conoscere cosa si cela dietro le quinte del personaggio per il quale deve scrivere la biografia. E così scopre quello che doveva restare nell’ombra e che ha causato la morte di McAra ma che potrebbe causare anche la sua. E la chiave di tutto è proprio McAra.
“Un McAra lo si trova in ogni paese, in ogni sistema, alle spalle di ogni leader con un meccanismo politico da far funzionare: un fuochista sporco di grasso nella sala macchine del potere.”
Tra fantasia e realtà
Se nella prima metà del libro tutto procede molto lentamente, nella seconda metà il ritmo aumenta sino a diventare parossistico alla fine. Colpi di scena, inseguimenti, sparatorie si susseguono sino ad arrivare alla rivelazione finale, su chi si cela dietro a tutto e sulla sorte dello stesso ghostwriter.
Il thriller si affaccia da un lato sul mondo dei ghostwriter, sulle loro tecniche e le loro modalità di lavoro. Dall’altro si concentra sul mondo della politica, sui suoi segreti spesso inconfessabili. Anche se tutto è portato all’estremo, per ovvie questioni narrative, il lettore può ritrovare retroscena e intrighi che spesso popolano davvero la politica ad alto livello. Legami nascosti e accordi tra Stati, sorveglianze reciproche, questioni risolte senza che l’opinione pubblica ne venga a conoscenza. E se poi accade che qualcosa trapeli si cerca di insabbiarlo.
Come sempre la verità è la prima vittima…