Il gatto del Papa di Flavio Insinna, Edizioni Rai libri
Il Papa, anziano e ormai affaticato, trascorre la sua vita tra impegni istituzionali e visite mediche di routine sotto l’attenta supervisione del suo camerlengo. Ma una notte riceve una visita inaspettata. Dalla finestra, o da chissà dove, spunta un gatto dal pelo nero e lucido. Il Papa allergico ai gatti inizia a starnutire ma lo strano gatto, mantenendo le distanze per non creargli problemi, inizia a parlargli e a farlo riflettere sulla sua missione. Notte dopo notte l’acuto animale lo porta a spasso, prima negli sfarzosi palazzi vaticani a inebriarsi della bellezza dell’arte, poi per i giardini ricchi e curati e per ultimo lo conduce fuori dalla sua prigione dorata, nel mondo vero fatto di gente. Poveri ed emarginati riaccendono nel Papa la fiamma della sua vocazione e inizia così una nuova fase della sua vita.
Insinna ha confezionato una simpatica favola ambientata tra i palazzi vaticani e i vicoli di Roma. La Roma opulenta da un lato e la Roma di chi sbarca a fatica il lunario dall’altro. Le due facce della città che sembrano contrapporsi tra loro finiscono con l’integrarsi sotto il segno della solidarietà e dell’accoglienza. La piccola comunità di gatti randagi ne è il simbolo: accolgono tutti senza distinzione, non chiedono nulla a chi arriva da loro e dividono il cibo e il riparo. E questa è la morale del libro, l’invito che l’autore rivolge simbolicamente al Papa del suo racconto e a ciascuno di noi. Uscire dal nostro quotidiano, dal nostro benessere distante e talvolta infastidito e ritrovare lo spirito del fare e farsi comunità. Incontrare gli altri, accoglierli e camminare insieme condividendo esperienze e sostanze.
Volevo un gatto nero
E il gatto? Chi è questo gatto misterioso? E perché proprio un gatto? La risposta alla scelta di questo animale risiede nell’assurda tradizione che lo accompagna. Il gatto nero infatti per secoli è stato ritenuto creatura diabolica e qui finalmente trova il suo riscatto diventando l’assoluto e positivo protagonista della vicenda. Ora messaggero, ora consigliere attraversa le vie di Roma e parla con i suoi simili come con gli umani. Conosce la città tanto quanto l’animo di animali e uomini. Appare e scompare senza svelare il mistero del suo andare. Risvegliare le coscienze sembra essere la sua missione, aiutare a riprendere un cammino interrotto, insegnare che siamo tutti eguali e viviamo tutti sotto uno stesso cielo. L’invito di questo simpatico gatto è quello di provare a costruire un mondo un po’ più giusto e solidale e di uscire dal nostro freddo individualismo.
Il libro è scritto in modo scorrevole e simpatico con il piglio tipico di Insinna che trasuda dalle pagine. Una favola dal sapore ora triste ora ironico che lascia spazio a molte riflessioni. Adatta a ogni pubblico e a ogni età.