Il delitto della montagna di Chicca Maralfa, Newton Compton Editori
Ecco la seconda indagine dell’intrepido luogotenente Ravidà, dopo il caso delle sorelle Bedin. Sono già due anni che l’ufficiale lavora ad Asiago e luoghi e persone iniziano a essergli familiari. Il legame con quella terra è poi rinsaldato dal nonno morto proprio su quelle montagne durante la Grande Guerra, uno dei tanti militi ignoti che non hanno avuto sepoltura.
Questa volta Ravidà scopre una cava di marmo utilizzata come discarica abusiva e al suo interno rinviene un cadavere. Mentre la protesta degli ambientalisti anima la piccola comunità, la leader del movimento viene minacciata. Ben presto due omicidi insanguinano il paese e Ravidà dovrà trovare il sottile filo che unisce il tutto.
In questa nuova indagine ritroviamo la squadra affiatata del luogotenente, sempre pronta a seguirlo e a fargli da spalla. Conosciamo nuovi abitanti dell’Altipiano e ritroviamo vecchie conoscenze che raccontano la vita del paese, tanto la passata quanto quella presente.
La voce della montagna
È un viaggio nel mondo della montagna quello che l’autrice presenta lungo le pagine del romanzo. La vera protagonista è proprio lei, una montagna bella e affascinante d’estate come d’inverno. Bella e pericolosa con i suoi misteri e i suoi sentieri, di una bellezza sempre più offesa dall’uomo che la scava e la disbosca e offesa anche dagli eventi climatici estremi come la tempesta Vaia.
La montagna si fa capire solo da chi si pone in ascolto in silenzio osservandola nella sua maestosa immutabilità. Non può essere dominata dall’uomo ma solo affrontata con rispetto e timore. Chi vive in montagna conosce l’importanza dell’adeguarsi alle stagioni ed è consapevole dei limiti posti da neve, ghiaccio e rocce perché secoli di convivenza ne hanno plasmato il carattere.
Per Ravidà c’è molto di insolito in quello che vede, nei sentieri che percorre, nei volti che incontra eppure c’è una sorta di déjà-vu, in lui uomo di mare, che lo attira e lo porta ad addentrarsi sempre di più nel nuovo mondo che lo circonda. Cerca una pace interiore e una stabilità affettiva difficile da trovare e soprattutto da mantenere. Osserva nella natura impervia un riflesso del proprio disagio e al contempo una sfida a superarlo.
Lo stile scorrevole rende la lettura facile e veloce. La trama è ben costruita e tutti i fili si riannodano nella soluzione. Anche se uno dei colpevoli è facilmente immaginabile resta la curiosità fino all’ultimo di sapere come ha agito mentre il colpo di scena finale ribalta le carte e spiazza il lettore.
Sullo sfondo si stagliano le tematiche ambientaliste che scuotono le comunità montane e quelle relative agli intrecci con il crimine organizzato, in questo caso la mala del Brenta e le sue propaggini mafiose.
Vedremo cosa accadrà nel prossimo episodio, quale altro mistero sconvolgerà la tranquilla vita dell’Altipiano e come il luogotenente proseguirà la relazione con la dottoressa Malerba…