I delitti della salina di Francesco Abate, edizioni Einaudi
Clara Maylin Simon è una giovane giornalista di cronaca nella Cagliari di inizio Novecento. Vive con il nonno, un ricco imprenditore, poiché il padre risulta disperso in battaglia e la madre, di origini cinesi, è morta dandola alla luce. E proprio le sue origini, assieme al lavoro insolito per una donna, la rendono invisa a parte della popolazione e soprattutto alle autorità. A ciò si aggiunge il fatto che Clara non teme la verità e la giustizia, anzi le segue e le ricerca ad ogni costo. E così quando vengono ritrovati i cadaveri di due ragazzini senza famiglia morti in circostanze misteriose Clara vuole ricostruire le loro storie e soprattutto cosa si nasconde dietro questi omicidi. Clara infatti è sicura che non si tratta di incidenti come vorrebbero far credere le autorità. Nelle sue indagini è aiutata dal collega e amico di infanzia Ugo Fassberger e da un giovane ufficiale dei carabinieri, Rodolfo Saporito. Il terzetto riuscirà a venire a capo di tutti i misteri e a scoprire l’inquietante verità che si nasconde dietro queste insolite morti.
Cose dell’altro secolo
L’autore tratteggia la Sardegna di un secolo fa con tutte le contraddizioni e le difficoltà dell’epoca. Bambini di strada, sfruttati e maltrattati, donne e uomini che lavorano alla stregua di schiavi nelle manifatture tabacchi o nelle saline. La società è spaccata in due: da un lato ci sono i nobili e i ricchi imprenditori e dall’altro la popolazione che vive in condizioni misere. Vediamo le autorità sempre attente a non pestare i piedi al potente di turno e vediamo gli anarchici e i socialisti che protestano, talvolta con violenza e con altrettanta violenza vengono repressi. Un periodo difficile, di transizione, in cui i lavoratori iniziano a prendere coscienza della loro importanza nella collettività e dei loro diritti. L’altro tema sullo sfondo è quello dell’emancipazione femminile che in quel periodo sta muovendo i primi faticosi passi. Clara è il simbolo delle donne che non si arrendono a impersonare il ruolo loro imposto da una società declinata al maschile e lottano, giustamente, per ottenere visibilità e per crearsi uno spazio autonomo e non subalterno nel mondo del lavoro.
Clara è una figura particolare, eroina a tutto tondo: bella, caparbia con un innato senso della giustizia. A fianco a lei i due spasimanti, Ugo l’amico fedele e Rodolfo l’affasciante e baffuto ufficiale. Chi dei due riuscirà a rubare il cuore dell’avvenente e intelligente ragazza? Ovviamente si saprà nelle prossime puntate.
Lo stile e il linguaggio sono semplici e ricalcano vagamente quelli dei romanzi di appendice e della narrativa popolare dei primi del Novecento. E sempre su questo tenore sono i dialoghi e le fin troppo ingenue scaramucce tra i protagonisti. Forse un centinaio di pagine in meno avrebbero reso la lettura più snella e più attraente.