Formulario per la presenza di Francesca Innocenzi, Edizioni Progetto Cultura
In libreria una nuova breve significativa raccolta di poesie di Francesca Innocenzi. Lasciamo la parola all’autrice riportando la postfazione al testo:
“Questa scelta di versi comprende poesie già incluse nelle mie sillogi scritte e pubblicate prima dei quarant’anni, fino al 2019: Giocosamente il nulla, Cerimonia del commiato, Non chiedere parola. Negli ultimi mesi ho fortemente avvertito l’esigenza di riunire quelle poche liriche che risuonassero tuttora in me, quelle che si potessero, a mio avviso, considerare portatrici di un senso oltre le contingenze che ne avevano determinato la genesi. È nata così l’idea di questo volumetto, il cui titolo, Formulario per la presenza, potrà forse disorientare, data la mancanza di un nesso evidente con i testi, che recano anzi, a più riprese, tracce di assenze, lacune e sparizioni. Queste cadute nei baratri dell’assenza si sono rivelate tappe obbligate di un percorso, esistenziale e poetico, che mi ha a poco a poco avvicinato alla sostanza delle cose – anche attraverso l’essenzialità della forma – nell’esercizio al qui e ora, nel cogliere l’unicità di istanti in sé perfetti, nel perseguire un barlume di integrità nella frammentazione interna che sempre ci abita. Questa piccola raccolta è per me un formulario per la presenza, perché ogni verso è una pietra miliare in più verso l’esserci, in me stessa e per me stessa, nel mondo e per il mondo. Vuole essere un esercizio per travalicare la narrazione di un io intrappolato nel dolore, attraversare la parola per approdare nel luogo dove superarla, annientarla: «qui/ non chiedere parola/ ma rimani/ in qualunque tempo e forma tu sia».”
La scelta antologica
“Trattandosi di una scelta antologica operata direttamente dall’autrice, qualcuno potrà considerarla un’iniziativa dai toni autocelebrativi. In realtà il mio intento è un altro. Frenata quella giovanile impazienza che mi spingeva a pubblicare, possibilmente, tutto e subito, ora è giunto il tempo della riflessione e della scrematura, di un punto nave da cui emergano scorie e persistenze di un modo di fare poesia che inevitabilmente si intreccia con le fluttuazioni esistenziali, da un lato, e con i nutrimenti che il mondo offre, dall’altro. Alcuni testi sono stati sottoposti a lievi modifiche, quasi sempre nella costruzione del verso, che merita grande attenzione poiché, dal mio punto di vista, il rapporto tra la parola scritta e il bianco del foglio che la segue o la precede rinvia alla relazione tra il suono e il silenzio. «De la musique avant toute chose» ebbe a dire Verlaine, un’affermazione che mi sento di condividere pienamente.
In definitiva, mi piace leggere Formulario per la presenza come la mia vera opera prima in poesia. Ringrazio chi vorrà accoglierla in quanto tale.”