Figlia della cenere
Figlia della cenere

Figlia della cenere

Figlia della cenere di Ilaria Tuti, Longanesi edizioni

Figlia della cenereTeresa Battaglia si prepara a dire addio alla sua squadra. È la malattia che avanza a spingerla alla sofferta decisione. Due storie si intrecciano tra passato e presente e si mescolano in un’unica indagine.

Finalmente viene svelato il passato di sofferenza di Teresa, l suo matrimonio sbagliato, la perdita del figlio, l’incontro con il serial killer Giacomo a cui resta legata tornando a visitarlo ogni mese in prigione. E proprio Giacomo è il punto di raccordo con il presente. Giacomo che è riuscito a riprendere la sua attività criminale per compiere un’ultima vendetta e poi, ricoverato in ospedale dopo un tentativo di suicidio, riesce a fuggire. La sua ultima vittima chiude un cerchio ed è il suo “regalo” per Teresa.

Resta però il problema di un oscuro mandante che sembra aver influenzato l’agire di Giacomo. Mentre fa capolino di nuovo l’esoterismo già visto in Ninfa Dormiente, preludio di un nuovo capitolo.

Il concetto di madre

Ritroviamo i personaggi ben conosciuti nei precedenti libri e i loro consolidati rapporti. Tra Teresa e Marini ormai c’è un affetto madre – figlio, ma anche con il resto della squadra e con Blanca c’è una relazione simile.

La descrizione dell’avanzare della malattia di Teresa è sempre meno credibile. La sua è una demenza gentile, con vuoti di memoria che le permettono arzigogolate ipotesi e indagini complesse e che non rispecchiano il decorso reale.

Tutto il romanzo gioca sul lato affettivo, lo esaspera e ne rende i contorni improbabili. L’amicizia con Parri, l’amore odio per Albert, il rapporto materno con Massimo e Blanca, tutto è eccessivo e sopra le righe.

Tra storia e fantasia

La parte storico esoterica, che già faceva capolino in Ninfa dormiente, qui assume una nuova importanza. La basilica di Aquileia diviene il fulcro di culti misterici ancestrali nati in Oriente e sovrapposti a quelli cristiani nascenti. Cenni d’arte e ricostruzioni storiche fantasiose sono la trama sottesa alla narrazione principale.

Manca il prossimo capitolo, annunciato alla fine, che dovrebbe concludere la trilogia che riporta idealmente alla trilogia delle tre madri di Dario Argento.

Nell’insieme il libro è poco convincente sotto tutti i punti di vista. La trama non regge, tutta la parabola del serial killer è francamente traballante, tanto quanto il mistero dei culti esoterici. La lunga narrazione del passato di Teresa è inutile ai fini dell’intreccio e serve solo a soddisfare la curiosità dei lettori che non ne conoscevano tutti i risvolti.