Buchi bianchi di Carlo Rovelli, edizioni Adelphi
“Provo a raccontare come sono fatti i buchi neri che vediamo nel cielo a centinaia. Cosa accade sul bordo di queste strane stelle, l’orizzonte, dove il tempo appare rallentare fino a fermarsi e lo spazio sembra strapparsi. Poi giù, dentro, nelle regioni più interne, fin dove tempo e spazio si sciolgono. Fin dove è come rimbalzare indietro nel tempo. Fin dove nascono i buchi bianchi.”
Cosa sono i buchi bianchi? In questo breve e denso scritto il fisico Rovelli cerca di spiegarlo, con linguaggio semplice e in modo accattivante. Come un novello Dante accompagnato dal suo Virgilio – Einstein, Rovelli ci porta sull’orizzonte degli eventi e poi ancora più in là dove nemmeno la luce riesce a farsi largo. Ecco che siamo entrati in un buco nero. Cosa succede là dentro? E nel frattempo cosa succede fuori? Tra paradossi spazio temporali e relatività scopriamo un mondo strano dove tempo e spazio non sono quelli che siamo abituati a trattare. CI immergiamo in una realtà che fatichiamo anche solo a immaginare, fatta di reti, relazioni e quanti. E immergendoci in questo nero profondo ci accorgiamo che la relatività di Einstein non basta più, serve qualcos’altro. Come Dante con Virgilio siamo costretti ad abbandonare quello che ci ha permesso di arrivare fino a lì. Per andare oltre dobbiamo guardare oltre e cercare nuove strade e nuovi mentori.
Quando tutto sembra collassare la nera voragine ecco che succede qualcosa di inaspettato. La situazione si ribalta e la materia torna di nuovo alla luce del sole. Il capovolgimento del buco nero è un buco bianco. Ogni buco bianco sorge da un buco nero in una sorta di micro big bang. Per spiegarlo Rovelli ricorre alla metafora del pallone che rimbalza. La palla tocca terra e poi risale invertendo il suo moto. E al tempo cosa accade? Ma esiste davvero il tempo o è solo il nostro modo primitivo e intuitivo di scandire il breve lasso della nostra esistenza? E cos’è il presente se non l’anello di congiunzione tra passato e futuro che si dissolvono sull’orizzonte degli eventi?
Galileo e la scienza moderna
Domande millenarie a cui la fisica moderna sta cercando di dare una risposta in termini scientifici. Perché che cosa c’è di più bello e affascinante che riuscire a rispondere con un’equazione a uno dei quesiti che assillano i filosofi? Nel libro di Rovelli possiamo sentire gli echi delle considerazioni di chi è unanimemente riconosciuto come il padre del pensiero scientifico moderno:
“La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.” (Galileo, Il Saggiatore)
Cos’altro dire? Un libro da leggere per assaporare un frammento della scienza moderna.