Bel Ami di Guy de Maupassant, Feltrinelli editore
George Duroy ha origini modeste, figlio di osti della provincia francese. La sua ambizione però è grande, vuole diventare ricco e famoso a tutti i costi. Dopo una breve esperienza nell’esercito, in Algeria, si trasferisce a Parigi e trova lavoro come impiegato. Grazie a un suo ex commilitone riesce a entrare in un giornale e a scrivere articoli di cronaca e di politica. Mese dopo mese il giovane riesce a farsi notare e a entrare nella cerchia di quelli che contano. Tutto è pensato ai fini della carriera, anche i matrimoni che gli assicurano nuove conoscenze e molto denaro. La sua spregiudicatezza e la sua determinazione lo conducono nelle sale del potere.
Duroy, che nel corso del romanzo trasformerà il cognome in Du Roy per nobilitarlo, è il prototipo dell’arrampicatore sociale, pronto a tutto pur di arrivare dove vuole. Non esistono veri sentimenti, non vere passioni che non siano il desiderio di emergere e di arricchirsi per condurre una vita agiata. Duroy è un mediocre che sfrutta il prossimo per raggiungere i propri fini, senza nessuno scrupolo. Madeleine, Clotilde, Virginie, Suzanne sono strumenti volti a soddisfare i suoi istinti e le sue ambizioni. Ognuna ha una caratterizzazione diversa: Madeleine è intelligente, colta e le sue frequentazioni con i vertici del potere sono indispensabili a Duroy nella prima fase della sua ascesa. Clotilde rappresenta la passione, svincolata dal matrimonio e dalle convenzioni. Virginie rappresenta la sfida, e dimostra la capacità di Duroy di rendersi amabile e conquistare chiunque desideri. L’ingenua Suzanne è il mezzo per arrivare alla ricchezza agognata.
Il soprannome Bel Ami ben descrive il modus operandi di Duroy che riesce a farsi amico di tutti e tutte unendo astuzia e saper fare. Nonostante questo suo grande talento è un uomo senza vere qualità che vive la sua vita senza particolari connotazioni che lo caratterizzino.
Tutti i personaggi attorno a lui servono da sfondo alle sue mire, sono dei quasi oggetti che Duroy sfrutta e inganna per raggiungere i suoi scopi.
Sullo sfondo la Parigi di metà Ottocento, tra le campagne coloniali e gli smottamenti politici, tra la miseria dei sobborghi e delle campagne e il lusso della gente che conta a Parigi.
Duroy è un antieroe che non attira la simpatia del lettore e tuttavia rappresenta in modo realistico il modello dell’uomo senza scrupoli che cerca in ogni modo di emergere e di arrivare al successo che le sue origini non gli avrebbero consentito. Un successo basata non tanto sul merito quanto sulle doti di abilità nel manovrare gli animi, nell’ingannare se necessario, nel cercare sempre di avvicinare la persona adatta allo scopo del momento.
A ben guardare Bel Ami non è forse il ritratto di volti noti che in ogni tempo sono arrivati ai vertici della politica, dello spettacolo, della cultura?