Lo strano delitto delle sorelle Bedin di Chicca Maralfa, Newton Compton Editori
Il luogotenente dei carabinieri Gaetano Ravidà non passa un bel periodo. Lo incontriamo ad Asiago, dopo il suo trasferimento dalla natia Puglia. Ha lasciato alle spalle la sua terra e un matrimonio finito male e sull’Altipiano cerca la tranquillità. C’è qualcosa poi che lo lega a quelle località che hanno visto tante battaglie durante la Grande Guerra: suo nonno è morto proprio lì, tra quelle montagne e a Gaetano non dispiacerebbe riuscire a trovarne i resti, perché non rimanesse solo uno dei tanti militi ignoti. La vita scorre serena e monotona nei sette comuni, fino a che strane scritte iniziano a comparire sui muri e sembrano riferirsi a un lontano duplice delitto, mai davvero risolto, avvenuto sette anni prima. Le anziane sorelle Bedin erano state brutalmente uccise e il colpevole era rimasto impunito, visto che gli unici sospettati avevano un alibi. Come se non bastasse, nel bel mezzo della Grande Rogazione, una lunga processione che attraversa tutto l’Altipiano inoltrandosi per più di trenta chilometri tra i boschi, viene scoperto il cadavere di una donna.
Ravidà mette insieme tutte le tracce per cercare un senso a quanto accaduto nel passato e a quel che accade nel presente e vedere se esiste un legame tra tutti gli insoliti omicidi che hanno sconvolto l’Altipiano. Tra nuovi e vecchi sospettati le indagini non saranno semplici.
Bari nel cuore
Gaetano Ravadà è un barese doc. Anche se in trasferta non disdegna il cibo e il vino di montagna, una parte del suo cuore è rimasta nella terra natia, a fianco delle figlie che ormai sente quasi solo per telefono. La sorella Lucia, di professione avvocato, vive a Padova, poco distante, ed ha anche una casa proprio lì ad Asiago ma è sempre presa da mille impegni di lavoro. Giovanni, il fratello capocronista de La Gazzetta del Mezzogiorno, è promotore di una Bari sopra tutto e tutti e non è incline a viaggiare in territori “stranieri”. Casualmente ritrova ad Asiago Maria Antonietta Malerba, il medico legale che affiancava le sue indagini in Puglia. La dottoressa infatti ha chiesto trasferimento per seguire il compagno che allena la squadra di hockey di Asiago. E così con la sua vecchia/nuova squadra Gaetano si mette al lavoro e come un segugio fiuta la pista che lo porterà felicemente alla soluzione del caso. Spiccano i personaggi del brigadiere Casarotto che lo segue nelle indagini, del capitano Melegatti e del piantone Campione che nei suoi atteggiamenti ricorda fatalmente il noto Catarella di Montalbano.
Le atmosfere montane e di paese sono descritte efficacemente e l’aria fresca dei boschi si respira tra una pagina e l’altra. I ritmi della narrazione sono ben calibrati e i personaggi dotati di una loro chiara fisionomia e di tratti psicologici ben definiti.
Certo che però sarà difficile giocare dei numeri del lotto sulla ruota di Vicenza…