Costruire una storia: il narratore e l’incipit
Fase 9 Il narratore
Prima di iniziare a raccontare dobbiamo decidere chi racconta e come. Prima o terza persona? Passato o presente? La narrazione verrà vista attraverso gli occhi del protagonista o ci sarà un narratore onnisciente che segue tutti i personaggi? Una volta presa la decisione ovviamente andrà mantenuta per tutto il lavoro. Andrà posta di conseguenza particolare attenzione al rispetto dei tempi verbali. Ricordiamo che la scelta del tipo di narratore darà un preciso taglio al nostro lavoro.
Fase 10 I tempi verbali
È importante che in tutta la narrazione ci sia una coerenza temporale. Se stiamo raccontando un avvenimento passato non possiamo usare ora l’imperfetto, ora il presente, ora il passato remoto. Altro tasto dolente sono i congiuntivi. Ormai sono quasi spariti nella lingua parlata mentre in quella scritta sono usati a sproposito o confusi con altri tempi. Classico esempio “io credo che era…”. Il consiglio è di rileggere più volte il testo per renderlo coerente dal punto di vista temporale. Se la grammatica non è il nostro forte chiediamo aiuto a qualche esperto.
Fase 11 L’inizio
Questo è il primo momento cruciale. Un inizio ben fatto è già immettersi in una corsia preferenziale. Sugli incipit si è detto di tutto e di più. C’è chi asserisce che sia necessario partire nel bel mezzo dell’azione e poi usare flashback per rendere il lettore edotto degli antefatti. Altri non sopportano le descrizioni climatiche: freddo inverno, calda estate, pomeriggio piovoso… Credo che anche in questo caso spetti all’autore decidere da che punto iniziare la storia e con quale modalità. Anche l’abusato “Era una notte buia e tempestosa…” potrebbe avere il suo fascino. Potrebbe essere una bella idea rileggersi alcuni incipit di romanzi famosi e vedere come hanno affrontato il terribile inizio i grandi autori, non importa se moderni o del passato. In fondo le tecniche di scrittura sono le stesse da quando è nata l’esigenza di mettere nero su bianco i propri pensieri.