Morte a La Fenice di Donna Leon
Recensione di Camilla Pustetto
Giallo al più famoso teatro di Venezia, “La Fenice”: il celeberrimo Maestro Helmut Wellauer è stato avvelenato durante la messa in scena de “La Traviata”. Il commissario Brunetti, chiamato a indagare, è disorientato: pare che non fossero poche le persone ad avere cattivi rapporti con il Maestro, ma chi si sarebbe spinto addirittura a ucciderlo? Per scoprirlo Brunetti dovrà scavare nella vita personale di Wellauer, genio indiscusso della musica, ma dal passato tutt’altro che immacolato.
Personaggi con tratti assai realistici, definiti da vizi e virtù, a volte dalla complessa psicologia, ognuno con una propria storia che, come in un puzzle, viene compresa appieno solo se vista nel suo quadro complessivo. Un puzzle che si completa un tassello per volta, per vie dirette e indirette e che porta a conoscere i singoli personaggi come se esistessero nella realtà. Ma ogni storia è anche come un filo che si intreccia inaspettatamente con gli altri e che porterà Brunetti a scoprire la verità. Come in un giallo che si rispetti, sono disseminati qua e là gli indizi che possono permettere anche al lettore di arrivare alla soluzione dell’enigma, ma che tuttavia non la rendono ovvia e, grazie anche alla suspence ben gestita, l’interesse del lettore rimane alto fino all’ultima pagina.
Venezia vista da vicino
Sullo sfondo una Venezia invernale, fredda, a volte avvolta nelle nebbie, descritta di certo con lo scopo di evocare un’atmosfera di tristezza e mistero. Donna Leon, vissuta a Venezia per trent’anni, racconta la città non con gli occhi di un turista ma con quelli di chi ci vive, ne conosce la storia e le tradizioni, il modo di vivere e le abitudini dei suoi residenti. Oltre alle impeccabili descrizioni dei percorsi, comprensibili probabilmente solo per i veneziani (o tutt’al più per Google Maps), si sente anche la sofferenza di chi vede la propria città invasa dai turisti e divenuta ormai l’ombra del suo antico splendore.
Review of “Death at La Fenice” by Donna Leon
Mystery at the most famous Venetian opera house, “La Fenice”: a world-famous conductor, Maestro Helmut Wellauer, has been poisoned during the performance of “La Traviata”. Commissario of Police Brunetti, called to investigate, is disoriented: it seems that not a few people were in bad relationship with the Maestro, but who could have even killed him? For finding it out Brunetti will have to dig into Wellauer’s personal life; Wellauer, a music genius without doubt, but with a surely not immaculate past.
Characters are very realistic and are defined by flaws and virtues. They have sometimes a complex psychology and everyone has his own story which, as in a puzzle, can be understood just by observing the final result. A puzzle completed piece by piece, by direct and indirect ways, which leads you to know the characters the same way as they really existed. But every story is like a wire unexpectedly connected with the others which will make Brunetti find out the truth. As in every well-written crime novel, clues are disseminated here and there in order to make the reader find out the solution of the enigma by himself, but they don’t make it obvious and, with a well-managed suspense, the reader’s attention will remain high from the beginning to the end.
Seen up close Venezia
On the background there’s a winterly Venice, cold, hidden by fog every now and then, described in order to evocate an atmosphere of sadness and mystery. Donna Leon, who has lived in Venice for thirty years, tells us about the city not through tourist’s eyes, but through the eyes of someone who lives there, knows about its history and traditions, about the life of its residents. Beyond perfect descriptions of the paths, probably understandable only by Venetians (or at least by Google Maps), we feel the pain of who see his own city invaded by tourists and become just the ghost of its past glory.
Sito dell’autrice: Donna Leon: biografia e libri