Apeirogon di Column McCann, Feltrinelli editore
Un percorso circolare unisce i due protagonisti di questo libro: Bassam Aramin palestinese, Rami Elhanan israeliano. E il centro di questo percorso è il dolore per una perdita. Bassam ha perso la figlia Abir, di soli dieci anni, per mano israeliana; Rami ha perso la figlia adolescente Smadar, per mano palestinese.
È attorno a questo dolore che si costruisce la loro ricerca di una pace possibile, una pace che metta la parola fine alle violenze e che permetta di vivere serenamente ai due popoli fratelli.
I due uomini e le loro famiglie anziché nutrire desideri di vendetta si uniscono ad altri che hanno avuto simili lutti e iniziano a tenere conferenze in tutto il mondo. Ogni volta raccontano la loro storia e quella delle loro figlie che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Riviviamo con loro per decine di volte il momento fatale che ha distrutto le vite delle due ragazze. Il racconto è sempre eguale e sempre diverso e racchiude tutto lo strazio di un genitore che ha perso il figlio.
Una storia vera
Basato su una storia vera, il libro è a metà tra un saggio e un romanzo. Seguiamo con passione le due vite di Bassam e Rami, il primo rinchiuso per anni nelle carceri israeliane, vittima di angherie e umiliazioni di ogni tipo; il secondo con un’esistenza tranquilla, che passa dal servizio militare al lavoro come grafico. Non hanno nulla in comune se non quel dolore tremendo che ha sconvolto le loro vite, che le ha divise in un prima e un dopo.
Bassam racconta lo strazio del suo popolo cacciato dalle proprie case, fermato e umiliato ai checkpoint, spesso rinchiuso nelle carceri per futili motivi, deriso costantemente e trattato come fosse un oggetto privo di sentimenti. Rami attraverso Bassam prende coscienza delle condizioni di vita dei palestinesi e comprende l’ingiustizia della loro condizione.
I due uomini vogliono interrompere la spirale di vendetta che sta distruggendo la Palestina e con la loro pacatezza descrivono al mondo la difficoltà di vivere in quel piccolo lembo conteso di terra.
Storie di massacri
È un libro da leggere per riflettere su quel che è accaduto e quel che sta accadendo in Medio Oriente. Per cercare di capire dove e perché tutto è nato e come si può porre fine alla lenta agonia di un popolo. Agonia che ricorda molto da vicino quella dei Nativi Americani. Cacciati dalle loro terre, ingannati, umiliati, sterminati perché altri avevano deciso che quelle terre non appartenevano a chi viveva lì da sempre, perché Dio aveva altri piani. La meccanica del loro genocidio è raccontata con mille particolari nel celebre libro Seppellite il mio cuore a Wounded Knee.
La storia dei massacri e delle cacciate si ripete ciclicamente nel corso dei secoli e le vittime non sono sempre le stesse. Purtroppo non sono nemmeno “tutte eguali” con eguale diritto alla pietà e al ricordo.
“Apeirogon: un poligono con un numero infinitamente numerabile di lati. (…) Nel suo insieme, un apeirogon si avvicina alla forma di un cerchio, ma una visione ingrandita di un suo piccolo segmento appare come una linea retta. È possibile arrivare infine a qualsiasi punto dell’insieme. Ogni luogo è raggiungibile. Ogni cosa è possibile, anche l’apparentemente impossibile.
Nello stesso tempo si può arrivare ovunque all’interno di un apeirogon e, complice di questo viaggio, è la totalità della sua forma, anche la parte che non è ancora stata immaginata.”