L’assassino è tra le righe di Janice Hallet, Einaudi editore
Nella piccola cittadina di Lockwood, nella profonda campagna inglese, tutti si conoscono. E così quando a Poppy, la nipotina di Martin ed Helen Hayward, viene diagnosticato un raro tumore al cervello, tutti sono pronti ad aiutarla. Martin decide di intraprendere una campagna di raccolta fondi per racimolare un’ingente somma che servirebbe ad acquistare un costosissimo farmaco dagli USA consigliato dalla dottoressa Bathoa che ne segue la cura. Ma qualcosa sembra non tornare e la prima ad accorgersene è Sam, un’infermiera appena tornata dall’Africa. Un alone di mistero aleggia su molti dei protagonisti che si raccolgono nella filodrammatica cittadina. Il centro di tutte le attività infatti è il piccolo teatro parrocchiale dove un gruppo affiatato si ritrova per mettere insieme ogni anno un nuovo spettacolo. La morte di Sam sconvolge la piccola comunità. Chi sarà stato e perché? I sospetti non vanno nella giusta direzione e il presunto assassino non è quello giusto. Al lettore scoprire il vero colpevole.
Una narrazione insolita
Un delitto in provincia, una famiglia influente che nasconde molti segreti, tanti sospetti. L’originalità della trama risiede nell’aver ideato il romanzo sotto forma epistolare, o meglio digital epistolare. I protagonisti della storia li ascoltiamo solo attraverso le email che si scambiano tra loro. Sono i documenti archiviati per il processo al presunto colpevole che due giovani praticanti di legge, Femi e Charlotte, stanno riesaminando su incarico del loro mentore.
Sam e Kel sono appena arrivati dall’Africa e cercano di integrarsi partecipando alla messa in scena dello spettacolo teatrale. Quando Sam scopre che nelle cure e nella raccolta fondi è in qualche modo coinvolta la dottoressa Bathoa decide di indagare. Le due donne si erano infatti scontrate in Africa per un motivo che si chiarirà un po’ alla volta. Sotto i riflettori c’è la famiglia Hayward, una delle più ricche e influenti a cui tutti manifestano rispetto e a cui tutti sono direttamente o indirettamente legati per vincoli di parentela o di amicizia. E poi c’è Issy, l’ossessionante infermiera collega di Sam che cerca in ogni modo di diventarne la migliore amica e al contempo vuole farsi notare e acquistare prestigio sociale.
Tanti personaggi e tante mail che si susseguono una dopo l’altra, qualcuna con futili osservazioni, altre con dettagli rivelatori.
Come spesso accade però l’autrice non gioca sempre lealmente con il lettore. Molti particolari fondamentali per la risoluzione del caso infatti vengono chiariti solo alla fine del libro in carteggi (si possono chiamare così anche le email?) aggiuntivi. Solo nelle ultime pagine scopriremo su cosa stava esattamente indagando Sam, cosa aveva trovato e chi sono realmente alcuni dei personaggi.
Se credete di giocare alla pari con gli investigatori vi sbagliate perché la risposta giusta non è tra le righe…