La ninnananna degli alberi di Alice Bassoli, edizioni Corbaccio
Isabella è una donna matura, ha una figlia adolescente, Emma, e vive separata dal marito. Dopo vent’anni ritorna nella casa della zia Adele sull’Appennino tosco-emiliano perché la zia è morta e le ha lasciato in eredità la casa. Ma Isabella non torna lì volentieri. In quella casa passava le vacanze quand’era bambina, assieme alla sua gemella Valeria. Ma una notte d’estate di vent’anni prima Valeria scompare e di lei non si sa più nulla. Da qual momento la vita di Isabella è dimezzata e per dimenticare l’accaduto inizia ad affogare i suoi problemi nell’alcol.
Tutto aveva avuto inizio quando le due gemelle, assieme ad altri amichetti del luogo, avevano cominciato a perlustrare, per sfida e per gioco, una casa abbandonata proprio vicino a quella della zia, talmente vicino che se ne potevano vedere le finestre e il giardino. Ma quella casa aveva un’aura sinistra con il suo giardino abbandonato e le sue stanze con strani simboli sul pavimento. E dopo tanti anni quella casa continua a far sentire un’influenza malefica. Tornando al paese Isabella ritrova i suoi amici di un tempo diventati adulti e il passato ritorna minaccioso. Chi lascia inquietanti indizi? Che segreto nascondeva la zia Adele?
Giallo e rosa
Giallo e rosa vanno a braccetto nella costruzione del romanzo che si legge velocemente, con uno stile leggero e gradevole. La storia si dipana lentamente tra passato e presente, tra ricordi e ricostruzioni. Un po’ alla volta conosciamo la storia di Valeria e il perché della sua scomparsa. Il finale lascia qualche perplessità con un colpevole che sembra saltar fuori per chiudere rocambolescamente la trama. Pur annunciandosi qua e là tra le pagine il cattivo non riesce a essere “realistico” nella sua eccessività comportamentale. Nelle ultime scene si accavallano colpi di scena che non sono sempre ben armonizzati.
Il paesino isolato, la casa “stregata”, segreti di famiglia, tradimenti sono gli ingredienti utilizzati nella narrazione per creare un’atmosfera, quasi da horror, che risulta abbastanza ben calibrata fino appunto alla scivolata finale.
Una parte del libro può anche essere vista come romanzo di formazione, con il gruppo di adolescenti alla scoperta di sé e degli altri, mentre fa capolino la tematica della donna asservita a padri e mariti violenti che bloccano qualsiasi tentativo di liberarsi dallo stato di assoggettamento.
I personaggi hanno caratteristiche standard e definite: Isabella la ragazzina studiosa e assennata, Valeria più libera e disinvolta, Emma la figlia ribelle ma non troppo che deve fare i conti con l’alcolismo della madre, Adele la vecchia zia saggia che sopporta un marito prepotente, Alberto e Lorenzo i due fratelli contesi dalle gemelle e da un’altra ragazza, una strana setta…
Un libro semplice per chi cerca una lettura che proceda veloce e senza difficoltà.