L’Arsenale di Venezia
Per secoli l’Arsenale di Venezia è stato il fulcro della forza mercantile e militare della città. Il nome deriva dall’arabo ed è l’equivalente dell’italiano darsena. Nacque nel 1104 su due isole chiamate Le Gemelle. Subì numerosi ampliamenti e la vasta zona occupata riusciva ad offrire lavoro, nell’epoca d’oro della Serenissima, a diverse migliaia di operai.
Il primo grande ampliamento avvenne a fine ‘400 con la costruzione dell’Arsenale Novissimo ma raggiunse la sua massima estensione ed attività alla fine del ‘500. Era, ed è tutt’ora, circondato da alte mura con torri a pianta quadrata che portano l’insegna del leone alato. Una testimonianza prestigiosa del lavoro svolto al suo interno risale addirittura a Dante che nel XXI canto dell’Inferno cita l’Arzanà de’ Veneziani. L’ingresso è costituito da un grande portale, con le ante in bronzo, collocato tra due torri, una con l’orologio. I leoni sono di provenienza greca, bottino di guerra dei condottieri veneziani.
All’interno oltre alle aree destinate al riparo, alla costruzione e alla riparazione delle navi dell’imponente flotta e a quelle per lo stoccaggio di attrezzature e rifornimenti, sorse anche la Corderia o Tana dove veniva preparato il cordame. Costruita nel XIV secolo venne riprogettata e ampliata alla fine del ‘500. Pare che il nome Tana derivi da quello del fiume Don in Russia. Il fiume infatti sfocia nel mare di Azov dove i Veneziani avevano sedi commerciali in particolare rivolte all’acquisto della canapa proveniente dalla Persia. Oggi La Corderia è una delle sedi della Biennale d’Arte. Con l’Unità d’Italia l’Arsenale passò sotto il controllo della Regia Marina che poi divenne la Marina Militare Italiana. Vicino all’Arsenale si trova il Museo Storico Navale.
Pubblicato per gentile concessione dal sito CSI-Multimedia di Cristina, Alfredo e Camilla