Piazza San Marco
Da molti chiamata il più bel salotto del mondo è sicuramente il più frequentato e il più visitato dei siti veneziani. La piazza ha una lunga storia. Fulcro del potere politico e religioso, punto di arrivo delle navi, luogo di incontri che l’hanno resa il centro della città.
La sua forma attuale risale al XII secolo quando venne interrato il rio che la attraversava. Processioni, ricevimenti degli ospiti importanti, pene capitali, lettura dei bandi si svolgevano in piazza. Qui si affacciano la Basilica dedicata al santo patrono, originariamente San Teodoro e poi San Marco, il Palazzo Ducale, le Procuratie Vecchie e Nuove, la Biblioteca Marciana, la Zecca, la Torre dell’orologio, l’Ala napoleonica, il campanile e le due colonne con in cima appunto San Teodoro e il leone alato.
E proprio tra queste due colonne, chiamate di Marco e Todaro, si portavano a termine le esecuzioni. Il condannato era rivolto verso la torre dell’orologio che scandiva la sua ultima ora. Da qui due famosi detti veneziani: “trovarse tra Marco e Todaro”, ovvero trovarsi in una situazione spiacevole e “te fasso i veder mi che ora che xe” ovvero ti faccio passare un brutto quarto d’ora.
La pavimentazione attuale risale al ‘700. In precedenza era lastricata a spina di pesce e ancora prima era un semplice terreno ricoperto di erba. Le lunghe “liste” di marmo che la attraversano hanno dato origine a un altro detto cittadino: “far el liston” ovvero passeggiare per la piazza, un tempo luogo classico di ritrovo dei veneziani.
Pubblicato per gentile concessione dal sito CSI-Multimedia di Cristina, Alfredo e Camilla