Le due morti del signor Mihara di Tommaso Scotti, Longanesi editore
Ecco una nuova avventura per Takeshi Nishida, Ispettore della squadra omicidi dell’Unità crimini violenti del dipartimento affari criminali della polizia di Tokyo, prima divisione investigativa. Fresco della brillante risoluzione del caso dell’ombrello dell’imperatore, si trova a fronteggiare un’altra insolita indagine. Il signor Takaji Mihara viene trovato morto nel suo appartamento, ucciso da un colpo di arma bianca. Mihara era un uomo d’affari in pensione, con una vita che non sembra dare adito a particolari dubbi. Non ha famiglia e i rapporti con i suoi pochi dipendenti erano buoni. I sospetti della polizia si concentrano subito su un losco individuo che si trovava proprio sulla scena del delitto. Eppure Nishida sente che c’è qualcosa di strano che gli sfugge, qualcosa nella vita di Mihara che non torna, a cominciare dal referto del medico legale su una malattia terminale che non coincide con le analisi mediche trovate nell’appartamento. La verità verrà a galla poco alla volta e sorprenderà tanto Nishida che il lettore.
In questo secondo episodio delle indagini di Nishida, l’ispettore anglo giapponese dagli occhi bicromatici, conosciamo meglio i personaggi di contorno: collaboratori e familiari, in particolare Mia la figlia di nove anni che vive con l’ex moglie del poliziotto.
Alla scoperta del Giappone
Anche in questo caso abbiamo uno spaccato vivace della società giapponese vista con gli occhi distaccati di un occidentale. Cucina, tradizioni, usanze scorrono tra le pagine mostrando i loro lati talvolta oscuri. Due hanno un particolare rilievo nel romanzo. Il principale dei temi affrontati è quello degli “evaporati”, ovvero di quelle migliaia di persone che ogni anno scompaiono per rifarsi una vita altrove, come alternativa al suicidio. E un altro tema è quello delle giovani che entrano nel giro della prostituzione in cambio di soldi “facili”. Nishida dovrà confrontarsi con entrambe le problematiche e con le tante contraddizioni di una società dall’indubbio fascino ma anche fortemente cristallizzata e prigioniera di comportamenti che penalizzano e soffocano l’individuo.
In tutta la vicenda Scotti ricava anche un cammeo in cui Nishida incontra in un bar un suo collega americano, un detective che vive in una casa affacciata sulle colline di Hollywood e appassionato di jazz. Come non pensare al famoso Harry Bosch nato dalla penna di Connelly?
La costruzione della trama è precisa e complessa. Una parte della soluzione risiede infatti nelle modalità di scrittura di alcuni nomi, tra cui quello di Mihara. Basta infatti incurvare un tratto per ottenere un drastico cambio di significato e trovare una nuova strada per le indagini.
Tra gustose ricette di zuppe e spuntini e tra paesaggi romantici con spiagge assolate e viali con i ciliegi in fiore seguiamo il nostro eroe che ci porta alla scoperta del Giappone.