Lupa nera di Juan Gómez-Jurado, Fazi Editore
Ecco il secondo capitolo delle avventure della coppia di investigatori Antonia Scott e Jon Gutierréz. Questa volta la scena del crimine è vicino a Malaga. Siamo di fronte a una storia complicata che coinvolge la mafia russa. Yuri Voronin, affiliato a uno dei clan più potenti diretto dal terribile Aslan Orlov, viene ucciso e la moglie Lola Moreno sfugge a un attentato e scompare. Le indagini sono svolte dalla commissaria Romero e dal viceispettore Belgrano che sembrano non gradire troppo l’intromissione di Jon e Antonia.
L’omicidio appare come un classico regolamento di conti tra bande ma la situazione si fa ancora più pericolosa quando entra in scena un terribile e inafferrabile sicario. Il suo nome è Lupa nera, Čërnaja Volčica, la “c” dell’ultima sillaba del sistema di traslitterazione ufficiale non tragga in inganno il lettore, in realtà foneticamente corrisponde alla nostra “zeta” di Zar. Antonia dovrà dimostrare tutta la sua abilità e la sua intuizione per riuscire a dipanare la matassa e scoprire da chi fugge Lola e perché. Al solito la pista fondamentale è: segui i soldi.
Non che sia grasso
Jon e Antonia sono di nuovo scesi in campo, su incarico di Mentor, per risolvere un caso intricato e per distrarre Antonia dai fantasmi dei casi precedenti. I misteriosi White e Sandra Fajardo tornano nei suoi incubi e non le danno pace. Le pillole rosse e blu sembrano non riuscire più a tenere a bada le scimmie che si agitano nella sua testa e non le danno tregua. Le sue capacità ben oltre la norma la rendono una sorta di supereroina della logica e dell’abduzione, permettendole di connettere tra loro una quantità spropositata di dati, pari a un computer quantistico. Al suo fianco il gigante Jon, non che sia grasso, nel ruolo di amico fraterno e guardia del corpo. Mentor questa volta ha un ruolo defilato e compare solo per dare brevi delucidazioni, tutto preso dal fatto che il programma Regina Rossa sembra essere in pericolo.
Citazioni importanti
Nel primo libro c’era la novità dei due personaggi Antonia e Jon. L’una con le sue capacità fuori dell’ordinario e i suoi sensi di colpa verso marito e figlio e l’altro con la sua indole da attaccabrighe e sempre pronto a uscire dagli schemi. Nel secondo i due protagonisti sembrano ripiegati su se stessi, sulle peculiarità del loro carattere e del loro aspetto fisico che viene più volte rimarcato e a tratti esasperato. La novità lascia il posto a una routine che talvolta diventa ripetitiva. Il comportamento fuori dalle regole della coppia diviene sempre più evidente e i due agiscono come una sorta di giustizieri che decidono chi deve morire e chi può salvarsi in virtù di una loro particolare scala di valori.
Le citazioni abbondano tra Wittgenstein (i limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo) e Holmes (quando hai escluso l’impossibile, ciò che resta, per quanto improbabile, è la verità). Nell’insieme il libro scorre, ma senza la naturalezza del capitolo precedente della saga dei due investigatori. Prossimamente parleremo del terzo episodio.