Quando le montagne cantano di Nguyen Phan Que Mai, Edizioni Nord
Vietnam, inizio degli anni ’70. Huong è un’adolescente che vive con la nonna Dieu Lan nei pressi di Hanoi. Siamo nel pieno della guerra tra Vietnam del Nord e del Sud che ha mietuto tante vittime tra gli abitanti. Il paese è lacerato dal conflitto civile che vede schierati direttamente gli USA con il Sud e indirettamente Cina e Urss con il Nord. Attraverso le vicende di Huong e della nonna ci avviciniamo alla tormentata storia del paese. Le voci delle due protagoniste si alternano raccontando un arco di Storia tra il 1930 e il 2017. Conosciamo da un lato gli avvenimenti che coinvolgono Huong, i bombardamenti, la perdita della casa, i genitori e gli zii partiti per la guerra, il ritorno dei superstiti e il matrimonio. Dall’altro invece abbiamo la storia raccontata dalla nonna alla nipote. Ripercorriamo la sua fuga negli anni ’50 dal paese natale. La sua piccola fattoria infatti viene espropriata, il marito viene avvelenato e Dieu Lan è costretta a fuggire con i sei figli piccoli. Ad Hanoi diventa insegnante e continuerà sino a che la guerra la porterà a lavorare nel mercato nero sotto lo sguardo ostile dei concittadini e del governo.
Nel racconto delle protagoniste tanti sono i personaggi, in gran parte appartenenti alla famiglia. I genitori di Dieu Lan, il marito e i figli rivestono un ruolo particolarmente importante. La famiglia diviene simbolo di unità e di forza, rappresenta lo spirito di resilienza dell’individuo davanti alle avversità della sorte. E nonna e nipote dovranno attraversare mille prove per raggiungere la tranquillità. La rivoluzione prima e la guerra poi lacerano il paese e le vite delle due donne lasciando cicatrici dolorose. Il ritorno disorientato dei reduci dal fronte ne evidenzia il trauma subito nel corpo e soprattutto nello spirito. Un trauma che a volte si rivela insanabile, tanto è profondo.
Guerra e colonialismo
Il Vietnam emerge nel ruolo di uno dei tanti paesi martoriati dal colonialismo: dominato pesantemente da francesi e giapponesi e poi invaso brutalmente dagli americani che bombardavano foreste e città con armi chimiche e convenzionali.
“La guerra può distruggere le nostre case, ma non deve abbattere il nostro spirito”
canta Dieu Lan e questo è l’atteggiamento con cui affronta tutte le disgrazie che la colpiscono. Perdere tutto e ricominciare, partendo dagli affetti familiari e dalle proprie risorse interiori, questo è il segreto della nonna di Huong.
In questa realtà resa precario dalla guerra emerge il ruolo dei libri. La lettura diventa un modo per conoscere il mondo e la natura umana, per scoprirsi eguali a popoli che vivono in luoghi tanto diversi dal nostro. La cultura è il vero mezzo di trasporto della pace. Cultura che diventa conoscenza dell’altro e dialogo.
E il senso finale del libro è nella leggenda della Spada Restituita che la nonna racconta alla nipote:
“Ci sarà pace sulla Terra solo se tutti i popoli deporranno le loro armi.”