Omicidio fuori stagione di Arwin J. Seaman, Edizioni Piemme
Henning Olsson è un ufficiale della polizia scientifica di Malmö. È noto per il suo intuito e la sua bravura nello scovare tracce e risolvere crimini complessi. E quando nell’isoletta di Liten viene commesso un omicidio è proprio lui a essere incaricato delle indagini. Si tratta di un delitto insolito: il corpo di una sedicenne viene ritrovato nel lago semighiacciato composto in modo da formare una sorta di stella. Chi e perché ha commesso l’omicidio? Le modalità fanno pensare a un serial killer e, in effetti, al primo omicidio ne seguiranno altri, con le stesse modalità. Non sarà facile per Henning svolgere le sue indagini perché nella piccola isola non sono ben visti quelli che vengono dalla terraferma. Inoltre tra i pochi poliziotti presenti sul posto c’è la sua ex compagna Annelie Lindhal. Riuscirà l’ispettore a risolvere il caso e a chiarirsi con Annelie?
Un delitto venito dal freddo
Il romanzo, dalla scrittura sciolta, è un classico thriller ambientato nel freddo Nord e il protagonista è un ufficiale della polizia scientifica. Nelle indagini è affiancato dal giovane assistente e fotografo Kaj Bak e dal medico legale Carola Norgren. La polizia di Liten è composta in tutto da tre persone: Owe Dahlberg, capo della polizia locale, Gilbert Pålsson il suo braccio destro e Annelie Lindhal che si è trasferita sull’isola da pochi anni. Tanti i personaggi di contorno tra cui spiccano Malin, figlia di Owe e coetanea della vittima, e Jari suo amico fraterno.
L’isola è un ecosistema a sé stante, autosufficiente e diffidente verso gli estranei. Se durante l’estate accoglie i turisti, l’inverno si richiude e si ripiega in se stesso. Gli abitanti si conoscono tutti e per questo quanto accade li sconvolge. Non riescono a trovare una ragione, a pensare a un possibile colpevole tra loro. Tutti fanno muro, eccetto il gruppo di adolescenti tra cui spiccano le vittime, Malin e Juri. Loro rappresentano la generazione degli insoddisfatti, di coloro che hanno il coraggio di gridare il loro scontento per la vita in un luogo che non offre loro nulla e da cui vorrebbero evadere.
L’ambiente è descritto minuziosamente: lago, boschi, baia, stradine sono percorse in lungo e in largo dagli investigatori per trovare le tracce che conducano al responsabile della serie di omicidi. Le false piste si moltiplicano, come in ogni buon giallo che si rispetti ma l’autore dissemina indizi a piene mani tanto che il colpevole risulta chiaro al lettore con largo anticipo sulle rivelazioni finali.
L’atmosfera cupa e la tipologia di indagini ricorda molto quella di CSI e anche il romance tormentato e tortuoso di Henning e Annelie trova un parallelo in quello di Grissom e Sara. Ed è forse la vena romantica che addolcisce il testo a rivelare una scrittura italica. I thriller nordici spesso e volentieri si presentano più crudi, meno inclini a virate rosa.
Nell’attesa di sapere chi sia il famoso autore italiano che si cela dietro lo pseudonimo, prepariamoci a un nuovo capitolo della saga…